Arthur Bloch, Prima regola del saggio vivere (La legge di Murphy 1980)

“Costruite ponti, non muri”. Lo ha detto un mese fa Papa Francesco, ai giovani di Sarajevo, lo ha ripetuto una settimana più tardi in Piazza San Pietro. Avviare una riflessione intorno al concetto di ponte, inteso come sinapsi necessaria del nostro tempo, significa cercare un modo per relazionarci all’altro: ponti materiali e mentali ogni giorno ci guidano a destinazione, ponti linguistici e di cultura avvicinano uomini di altre età e altri mondi. Momento centrale del programma sarà il percorso avviato con la sede regionale Rai Friuli Venezia Giulia – a sua volta, ponte con il territorio e gli abitanti della regione – per esplorare alcune delle sue più recenti produzioni documentarie. Ponte sarà anche la parola magica ed evocativa per riportarci, nel quarantennale dalla morte di Pier Paolo Pasolini, ai ‘ciak’ di una pellicola-cult, “Medea”, protagonista Maria Callas, affiancata da Laurent Terzieff, Massimo Girotti, Giuseppe Gentile, girata fra la Cappadocia e la Siria e soprattutto l’isola graisana di Mota Safon, luogo magico dove il poeta di Casarsa trascorse periodi di relax in un casone. Con Trincee di Laguna il festival nuovamente percorrerà il suo ponte con la storia, in rotta verso l’isola di Anfora - Porto Buso, sulle tracce delle Grande Guerra, cent’anni dopo; e viaggerà quest’anno attraverso la scrittura, ponte di libertà, si immergerà nei segreti dell’acqua attraverso un docufilm, Il bacio azzurro, che vuole esaltarne l’essenza di bene pubblico per le genti del pianeta: una produzione, non a caso, nata sotto gli auspici del progetto ONU, UN for life.